Campanile di Santa Sofia - L'Elicottero

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IL TENTATIVO CON L'ELICOTTERO

L'aspetto più spettacolare delle operazioni per risistemare l'angelo sul campanile è stato sicuramente il tentativo con l'utilizzo dell'elicottero. Questa scelta era motivata dalla necessità di tentare di evitare l'elevato costo dell'impiego di una gru alta oltre 100 metri. Tramite l'On. Antonio Bisaglia fu interessato il comando della base americana Setaf di Vicenza. Il comandante ricevette Tito Bagatin, il sindaco che a suo tempo aveva preso i primi contatti, e il nuovo sindaco Ramis Tenan, che perorarono la loro idea di utilizzare un elicottero per reinstallare l'angelo sulla vetta del campanile. Il comandante della base si dichiarò disponibile e chiese però alcune condizioni di sicurezza per le operazioni, e assieme fu concordato l'utilizzo del campo di calcio con opportuni adattamenti come base di arrivo e ripartenza dell'elicottero. L'angelo fu quindi spostato dall'interno del duomo di Santa Sofia, dove era in mostra, al campo sportivo. Fu fatto un primo tentativo, ma la fitta nebbia di quella giornata impedì al mezzo di alzarsi in volo e si dovette rinviare a tempi migliori. Il secondo tentativo andò meglio, l'elicottero si portò al campo sportivo, agganciò l'angelo sotto gli occhi di moltissimi spettatori e partì verso il campanile, seguito materialmente e con gli occhi dagli spettatori che si portarono velocemente in piazzale Santa Sofia. Il mezzo volante si avvicinò piano piano alla punta del campanile, dove c'era un militare americano ad attendere per agganciare il perno dell'angelo; dopo alcuni tentativi, però, ci si rese conto che quel tipo di elicottero non garantiva una sufficiente stabilità. E anche in questo caso si dovette rinunciare per evitare guai e danni maggiori al campanile, e giocoforza si dovette poi ripiegare sull'utilizzo della gru.